I SUONI DELL’ARTE RUPESTRE NELLE GROTTE DEL TEXAS

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Gli “artisti” preistorici hanno sempre cercato di rappresentare il suono nelle loro opere almeno dal Paleolitico superiore europeo, circa 36.000 anni fa.

Una fila di punti rossi che emergono dalla bocca di un leone nella Grotta di Chauvet in Francia, ad esempio, è uno dei primi esempi conosciuti di un artista che interpreta un animale mentre emette il suo verso. Di recente, l’archeologa Carolyn Boyd, docente del Dipartimento di Antropologia della Texas State University, ha esaminato l’arte rupestre realizzata da cacciatori-raccoglitori che vissero tra il 2500 a.C. e il 500 d.C. circa nelle zone dei canyon del Texas sud-occidentale e nello stato messicano di Coahuila, cercando di conoscere come questi individui potrebbero aver raffigurato il linguaggio umano e animale.

La Boyd ha scoperto che gli artisti, che hanno realizzato la tradizionale arte rupestre americana nota come Pecos River Style, avrebbero adoperato punti e linee, realizzati quasi esclusivamente con pigmento rosso, per creare quello che lei chiama “respiro vocale” emanato attraverso le bocche di quasi 100 esseri viventi, tra esseri umani e animali. figure.

Alcune figure in Pecos River Style sono posti frontalmente scambiandosi puntini rossi enfatici, come se stessero discutendo o forse cantando. Altre figure ancora hanno delle delicate linee rosse che escono dalle loro bocche, quasi come se stessero sussurrando. Una figura metà umana e metà felina emette una serie di energiche linee a zigzag che, secondo la Boyd, potrebbe attribuirsi a un fragoroso ruggito.

La Boyd ritiene che per i loro creatori queste non erano solo immagini mute, erano piene di suono e vita, veri e propri “respiri del linguaggio”. Nel Pecos River Style, l’arte rupestre è stata resa in diverse forme: alcuni punti escono dalle bocche delle figure come densi flussi di parole-respiro, altri come cerchi grandi e distinti. Alcune figure sembrano dirigere il respiro del linguaggio verso altre forme simili a quelle umane, forse raffigurando sforzi per energizzarle o sostenerle. Altri sembrano parlare tra loro o cantare insieme. Il significato esatto di ogni respiro verbale potrebbe non essere mai compreso ma le rappresentazioni del Pecos River Style non lasciano dubbi sul fatto che gli artisti che li hanno creati immaginassero i loro soggetti parlare, cantare, dibattere e forse persino urlare, rompendo la quiete delle tranquille terre del canyon del sud-ovest del Texas.

La Boyd ha pubblicato il suo studio sulla rivista della Cambridge University Press Latin American Antiquity.

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Centro di ricerca e formazione archeologica di Shumlae

Altamira

Source: danielemancini-archeologia.it

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